Aggiornato il 03/05/18 at 04:33 pm
di Shorsh Surme
In Siria continua la carneficina. Solo ieri sono state uccise più di 189 persone, donne, bambini e anziani, la città maggiormente colpita è la città di Aleppo, che ormai è diventata un cimitero a cielo aperto. Nessuna associzione umanitaria – perfino la Croce Rossa Internazionale -……. riesce ad intervenire per aiutare la popolazione e per tirare fuori intere famiglie da sotto la macerie dei palazzi bombardati con i cacciabombardieri del regime.
Durante la guerra in Libia siamo stati bombardati dai media sul fatto che bisognava intervenire per salvare la popolazione civile dal massacro da parte del regime di Gheddafi, ora accade la stessa cosa se non più grave in Siria e i media sono in silenzio. Come sempre, due pesi e due misure. Ricordiamo che gli esseri umani sono essere umani ovunque.
La crisi siriana è esplosiva da tutti i punti di vista. La primavera araba cominciata nelle piazze tunisine per poi arrivare in Egitto, nello Yemen e in Libia più di un anno fa è destinata ad accartocciarsi su sè stessa in quello che da molti politologi viene definito “autunno delle controrivoluzioni”. Non dimentichiamo che il diritto di “ingerenza umanitaria” – che fu sancito dai bombardamenti su Belgrado nel 1999 e dalla controversa defenestrazione di Gheddafi (favorita dall’alto con la “no fly zone” dello sgambettante Sarkozy) – per i popoli siriani si è già arenato.
Ora la situazione diventa sempre più difficile, con l’ingerenza iraniana a favore del regime e quella turca a favore della popolazione civile, anche se i dirigenti turchi stanno minacciando di entrare in guerra se i 3 milioni e mezzo di Curdi cercassero di proclamare la loro terrra, il Kurdistan della Siria, una regione autonoma. Anche da questo atteggiamento turco si capisce che la difesa turca alla popolazione siriana è esclusivamente strumentale per i propri interessi geopolitici e strategici. Putroppo ormai la curdofobia in Turchia è una realtà.
Per quanto riguarda i Russi e i Cinesi, questi continuano a opporsi qualsiasi tipo di intervento. Qui una domanda nasce spontanea: perché la Cina e la Russia si oppongono ad un intervento militare? La mia risposta è che sia durante l’ex Uonione Sovietica che con la Russia federale la Siria è stata considerata l’ultimo bastione contro l’Occidente. Invece per la Cina è diverso. Pechino ha un problema da sempre con la Nato. Non accetta nessun intervento perche secondo i Cinesi qualsiasi intervento è strumentale agli interessi occidentali.
Un Occidente che tuttavia non ha nessuna voglia di mettere pressione su Mosca e Pechino.
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