Aggiornato il 28/10/25 at 04:54 pm
di Shorsh Surme –——-Sebbene siano trascorse solo poche settimane dall’accordo di cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas, le tensioni sul campo continuano ad aumentare, minacciando la stabilità dell’accordo stesso e minando le speranze di una pace a lungo termine.
Secondo un articolo del New York Times James B. Rubin, consigliere senior, ritiene che raggiungere una pace duratura sia ancora possibile, ma richiede che l’amministrazione Trump lanci rapidamente un’iniziativa diplomatica di alto livello. Le visite del vicepresidente Usa J.D. Vance e del segretario di Stato Marco Rubio, pur essendo importanti, non sono sufficienti da sole a rilanciare il processo diplomatico, che ha iniziato a perdere slancio.
L’essenza del piano di pace statunitense annunciato da Trump, approvato al vertice internazionale in Egitto all’inizio di questo mese, si basa sull’istituzione e il dispiegamento di una forza internazionale nella Striscia di Gaza.
Una volta dispiegata la forza e stabilizzata la situazione, si potranno affrontare questioni politiche più complesse come il disarmo di Hamas, secondo il piano.
Non va dimenticato che il piano americano non specifica dettagli decisivi su come verrà formata questa forza, che dovrebbe sostituire l’esercito israeliano, né chiarisce come Gaza sarà governata in futuro.
Per quanto presentata in ritardo, al Consiglio di Sicurezza onu giace una bozza di risoluzione presentata dagli Usa.
L’ex primo ministro britannico Tony Blair è stato formalmente incaricato dalla Casa Bianca di collaborare con il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) per definire gli obiettivi militari e le regole di ingaggio della forza internazionale, che sarebbe anche responsabile della protezione dei confini e della prevenzione del contrabbando di armi a Gaza, oltre a garantire gli aiuti umanitari e le operazioni di ricostruzione.
Se Israele intervenisse militarmente a Gaza con il pretesto di affrontare una minaccia alla sicurezza, ciò potrebbe mettere in imbarazzo i paesi partecipanti alla forza internazionale, che non desiderano dare l’impressione di lavorare in coordinamento con l’esercito israeliano.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha invitato oggi le autorità a “intraprendere azioni decisive” contro Hamas, accusando il movimento di violare l’accordo di cessate-il-fuoco restituendo i resti di un ostaggio precedentemente recuperato dall’esercito.
La dichiarazione del forum recita: “Alla luce della grave violazione dell’accordo da parte di Hamas la scorsa notte, il governo israeliano non può e non deve ignorare la questione. Pertanto è necessario intraprendere azioni decisive contro queste violazioni”.
Hamas ha risposto per bocca del suo leader Khalil al-Hayya, il quale ha confermato l’esistenza di gravi problemi nella ricerca dei corpi degli ostaggi rimasti, sottolineando che il movimento è seriamente intenzionato a trovarli e a non dare a Israele un pretesto per tornare in guerra.