Kurdistan iracheno nel progetto di OBTI

Aggiornato il 18/07/21 at 11:05 pm

di Elena Guerra—- Le frontiere di trent’anni fa e quelle di oggi hanno ancora qualcosa da raccontare. L’associazione One Brige to Idomeni organizza la proiezione di “EST – Dittatura last minute” e un dibattito per raccontare il prossimo progetto in Medioriente a supporto delle vittime di genocidio in Siria.

Sabato 17 luglio dalle 18.30 One Bridge to Idomeni ritorna a parlare di frontiere a Forte Sofia a Verona. Un’occasione per raccontare il nuovo progetto che sarà svolto in Kurdistan iracheno e assistere alla proiezione del film “EST- Dittatura last minute” con la partecipazione del regista.

L’associazione OBTI da sempre impegnata nella rotta balcanica ha al suo attivo anche un progetto fotografico dal 2018 denominato “RedLab”, nel campo di Bajed Kandala, nato nel 2014 in seguito al genocidio perpetuato dall’Isis nei confronti della popolazione Ezida.

In quella circostanza morirono più di 2.500 persone e vennero catturate più di 8.500 donne e bambine per essere sfruttate dallo Stato Islamico come schiave sessuali e merce di scambio. Di queste, 3.200 sono tenute prigioniere in Siria. A Bajed Kandala vivono circa 12mila persone che attualmente non vogliono lasciare il campo ma allo stesso tempo non riescono a creare un futuro per sé stesse.

«Lavoriamo in questo campo da ormai 4 anni con l’autonarrazione attraverso la fotografia analogica, portando una coscientizzazione della persona al fine di portare benessere – spiega Pietro Albi, tra i fondatori di OBTI e RedLab –. Una tecnica che può essere paragonata alla fotografia partecipata. C’è una componente artistica e di costruzione della macchina con delle latte.» Il laboratorio si svolge all’interno della clinica JHK dove, nel 2018, è stata creata la prima camera oscura e utilizzata anche nel 2019 per un secondo laboratorio. JHK – Joint help for Kurdistan – offre supporto sanitario a cento persone al giorno.

La serata vuole supportare il lavoro nel campo per portare anche aiuto economico attraverso OBTI. Nel campo ci sono profughi interni, che si sono spostati di 100 chilometri, persone che vogliono rimanere, cercano lavoro o vanno a scuola. «Quando le ragazze e i ragazzi non vanno a scuola durante il periodo estivo o invernale entriamo noi con il nostro progetto fotografico – spiega ancora Albi –. Un’altra attività molto impegnativa è quella di sostenere le vittime sopravvissute al genocidio ma è davvero profondo e che richiede molto tempo.»

Questa sera, in una cornice suggestiva, con musica e cibo, dopo il racconto del progetto futuro in Kurdistan iracheno, si tiene alle 21 la proiezione del film “EST- Dittatura last minute” di Antonio Pisu (Genoma Films, 2020), un road movie ambientato nel 1989 alla vigilia della Caduta del Muro, tratto da una storia vera, sulla dittatura di Ceausescu in Romania. Il film ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento ed è stato premiato al New York Int Film, al Druk Int Film, al Calcutta Int Film e con l’Istanbul Film Awards. Dibattito con il regista alla fine della proiezione alle 22.45.

Segue dj set alle 23.15 fino all’1.50.

Per partecipare è necessario compilare il modulo google.

Evento riservato ai soci OBTI con tessera, all’interno del Forte Sofia saranno rispettate tutte le misure anti-contagio, mascherine obbligatorie e distanziamento.

Per maggiori informazioni sul progetto dell’associazione RedLab è disponibile la pagina Facebook con tutti gli aggiornamenti.