Iraq. C’è chi fomenta le violenze interne: gli sciiti di al-Ashd al-Shabi attaccano i peshmerga a Kirkuk

peshmergcontroisis

Aggiornato il 03/05/18 at 04:31 pm

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di Shorsh Surme
Nessuno avrebbe mai pensato che dopo 13 anni dalla caduta del dittatore Saddam Hussein venisse occupato il parlamento di Baghdad, che è l’espressione….. di tutti i popoli dell’Iraq. Purtroppo il malgoverno e il conflitto ettario, ma soprattutto la palese incapacità dei nuovi dirigenti dell’Iraq e la corruzione dilagante hanno portato il paese ad un risultato disastroso.
E’ da diverse settimane che il paese mediooriantale è senza un governo, a causa di dissapori e di un conflitto senza fine.
In realtà l’Iraq non è mai uscito dal caos ne’ durante ne’ dopo la guerra che ormai dura da anni, di fatto proseguita senza fine. Secondo le statistiche dell’Onu ancora lo scorso anno ci sono state in Iraq 9mila vittime civili a causa degli attenati. Il paese, che galeggia su petrolio, ha un debito spaventoso addirittura superiore al Pil stesso. Il tasso di disoccupazione tra i giovani è alle stelle, mancono cose elementari come l’acqua potabile e il combustibile.
Invece il governo sciita prima con Nouri al-maliki e poi con Haydar al-Abadi ha continuato a finanziare le milizie come al-Hashd al-Shabi (la Mobilitazione popolare) per fomentare l’odio tra i popoli dell’Iraq. Infatti da giorni questo gruppo paramilitare Sciita sta attaccando le forze curde dei Peshmerga nella provincia di Kirkuk, invece che combattere i tagliagole dell’Isis.
Non dimentichiamo anche i paesi limitrofi che, come la Turchia e l’Iran, hanno sempre cercato di fomentare l’odio tra i popoli dell’Iraq, con gli eserciti dei due paesi che entrao ed escono dai confini come se niente fosse. Anzi l’Iran degli ayatollah ha sempre spinto per avere influenza in Iraq attraverso la comunità sciita.
Ora tocca la comunità internazionale, in primis gli Usa, a cercare di trovare una soluzione, magari optando per un governo di unità nazionale come sancito della nuova Costituzione della Repubblica Federale dell’Iraq.

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