Ateneo dona laboratorio di restauro archeologico al Kurdistan iracheno

Aggiornato il 03/05/18 at 04:39 pm


di Paola Treppo

L’Università di Udine forma i restauratori curdi che andranno a gestirlo
Nella Regione minacciata da vicino dalle distruzioni iconoclaste dell’Isis…… UDINE – L’Università di Udine e il Ministero degli Affari esteri hanno donato il primo laboratorio di restauro archeologico di un museo del Kurdistan iracheno (Iraq settentrionale). Il laboratorio ha sede nel museo archeologico di Dohuk. All’inaugurazione, lunedì 31 agosto, hanno partecipato, fra gli altri, il governatore della provincia di Dohuk, Farhad Atrushi, e il console italiano a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, Carmelo Ficarra. La donazione è avvenuta nel quadro del progetto di formazione “Terra di Ninive”, finanziato dalla Task Force Iraq del Ministero degli Affari Esteri e condotto dall’ateneo friulano sotto la direzione del professor Daniele Morandi Bonacossi.

Attualmente il laboratorio è coordinato da Isabella Finzi Contini, restauratrice della Missione archeologica dell’Università di Udine nel Kurdistan iracheno. La studiosa italiana è impegnata nel restauro degli oggetti più importanti custoditi nel museo archeologico di Dohuk e nella formazione di restauratori locali che dovranno gestire il laboratorio. La formazione avviene attraverso un corso teorico di restauro di base e un tirocinio pratico sui materiali archeologici restaurati nel laboratorio.
Parallelamente, l’Università di Udine, in collaborazione con l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), sta elaborando un progetto di musealizzazione all’aperto dell’immenso e unico sistema di irrigazione costruito all’inizio del VII secolo a.C. dal sovrano assiro Sennacherib per irrigare la piana di Ninive, capitale dell’impero assiro, e portare l’acqua alla metropoli. L’ateneo friulano sta documentando con le più avanzate tecnologie digitali il sistema di canali, acquedotti e gli straordinari rilievi scolpiti dagli Assiri sulle pareti rocciose delle montagne, in corrispondenza dei punti in cui l’acqua dei fiumi veniva deviata nel sistema di canali lungo circa 230 chilometri.

Nell’Iraq settentrionale, dal 2012 l’università friulana – con studenti, docenti, ricercatori e specialisti – è protagonista di un importante lavoro di censimento, catalogazione, tutela e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale del Kurdistan iracheno, «Regione – dice il direttore della missione, Daniele Morandi Bonacossi – minacciata da vicino dalle distruzioni iconoclaste dell’Isis».
Fonte:il gazzettino.it
 

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