Siria: allarme Unhcr, fiume di rifiugiati diretto nel Kurdistan iracheno

Aggiornato il 03/05/18 at 04:32 pm


Da domenica migliaia di rifugiati siriani fuggono verso l’Iraq settentrionale, e in particolare nel Kurdistan: un fiume di persone – circa 15mila tra giovedi’ e sabato scorsi – piegate sotto il peso dei loro effetti personali……. E’ l’allarme che lancia in un comunicato l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ”Le autorita’ al confine di Sahela registrano l’arrivo di piu’ di 5.000 siriani e molti altri sono diretti verso la frontiera” afferma Claire Bourgeois, delegato Unhcr in Iraq. ”Lo staff Unhcr a Sahela descrive quanto sta succedendo come un fiume che si dirige verso il confine”. Secondo quanto indica Bourgeois ”il numero di persone dirette oltre la frontiera e’ significativo. In questi giorni l’Unhcr sta assistendo ad un esodo dalla Siria all’Iraq come mai si era registrato precedentemente”. Sabato piu’ di 10.000 siriani si sono riversati sul ponte Peshkhabour sul fiume Tigri, attraversando il nord Sahela, in fuga dal nord della Siria, in particolare da Aleppo. Molte delle persone in fuga riportano di combattimenti tra diversi gruppi armati e di tensioni crescenti nella Siria settentrionale, comprese le citta’ di Efrin, Aleppo, Hassake e Qamishly. Le autorita’ stimano che piu’ di 15mila siriani sono fuggiti in Iraq tra giovedi’ e sabato attraverso il ponte di Peshkhabou sul Tigri. L’esodo in corso fa crescere considerevolmente il numero dei rifugiati siriani in Iraq, che fino a giovedi’ scorso era di circa 154mila persone. L’Unhcr e i suoi partner hanno costruito ripari con teloni in plastica a Sahela e a Peshkhabour per proteggere i rifugiati siriani dal sole e dal caldo mentre aspettano i mezzi di trasporto organizzati dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e il Kurdistan regional government. Insieme alle autorita’ locali e alle Ong partner, l’Unhcr distribuisce acqua e cibo ai nuovi arrivati. L’alto commissariato Onu informa, inoltre, di aver inviato nella regione 37 camion con generi di supporto e forniture sanitarie come tende, materassi, barattoli, teloni, coperte, kit igienici e alimentari, fornelli, taniche per l’acqua, latrine, docce e ventilatori elettrici. ”L’Unhcr ringrazia il governo iracheno e le autorita’ regionali del Kurdistan per la cooperazione e il supporto nell’apertura delle frontiere e nell’assistenza ai nuovi arrivati”, afferma ancora Claire Bourgeois. Gli operatori hanno registrato situazioni disperate dovute al caldo estivo ed al fiume di persone che si sono riversate sul ponte Peshkhabour sabato. Prima degli arrivi di giovedi’, il confine tra Siria e Iraq era stato regolato normalmente da meta’ maggio, eccetto che per 700 siriani che per ragioni mediche hanno attraversato il confine e si sono ricongiunti con i propri familiari. In accordo con le autorita’ regionali, l’Unhcr ha aperto un centro di transito a Kawergost, nel governatorato di Erbil. Circa 7.000 rifugiati siriani sono al momento accampati al centro di transito. Sono gia’ state installate 600 tende nella zona di transito e ne saranno installate altre 250. Le autorita’ regionali del Kurdistan hanno trasferito 4.000 nuovi arrivati in una scuola del governatorato di Sulemaniyah, dove un altro centro di transito e’ in costruzione. Altri sono stati trasferiti con i loro parenti in moschee. In cooperazione con le autorita’ regionali del Kurdistan, l’Unhcr e i suoi partner stanno costruendo il campo di Darashakran: si stima che sara’ attivo dalla fine di agosto. Precedentemente l’Umhcr aveva costruito anche il campo rifugiati di Dominz, vicino a Dohuk, in Iraq, che prevede l’accoglienza di 15mila rifugiati siriani e che invece attualmente ospita piu’ di 55mila persone. L’Unhcr coordina l’assistenza umanitaria a piu’ di 1,9 milioni di rifugiati siriani in fuga nei Paesi limitrofi. com-stt/lus

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