La questione curda fa scontrare Erdoğan e Gül

Aggiornato il 03/05/18 at 04:33 pm


di: A.L.

Il governo turco ha chiesto formalmente al Parlamento l’estensione del mandato per condurre operazioni contro i separatisti curdi del Pkk oltre il confine con l’Iraq, nella regione del Kurdistan iracheno…….. La possibilità di condurre incursioni nel suolo iracheno è il frutto di un accordo del 2007 tra Turchia, Iraq e Usa. La mozione, depositata ieri, primo giorno del nuovo anno legislativo, è stata presentata per la prima volta nel 2007 ed è stata poi ripresentata e approvata tutti gli anni successivi. Il mandato in vigore scade il 17 ottobre. La mozione, che andrà al voto il 4 ottobre, porta la firma di Recep Tayyip Erdoğan nonostante lo stesso premier avesse nei giorni scorsi aperto a trattative con il Pkk e con il suo leader, incarcerato a vita, Abdullah Ocalan.
La questione curda è molto delicata e crea tensioni agli stessi vertici dello Stato turco. Il presidente Abdullah Gül, aprendo la sessione annuale della Grande Assemblea, ha criticato ieri l’assenza in Parlamento di nove deputati ad oggi in carcere (un nazionalista accusato di avere aderito nel 2003 a un presunto piano di destabilizzazione del governo, due socialdemocratici del Chp e sei curdi del Bdp accusati di legami col Kck, sospettato di essere il braccio politico’del Pkk), suscitando la reazione indispettita di Erdoğan, che pochi minuti dopo ha fatto sapere di non essere d’accordo con il presidente. I due sono i co-fondatori del partito islamico nazionalista Akp e le tensioni hanno probabilmente a che fare con la possibile rivalità in vista delle prossime presidenziali, in programma nel 2014. Erdoğan vorrebbe infatti succedere a Gül, ma pare che l’attuale presidente non appaia ancora disposto a farsi da parte. È quindi la situazione dei diritti umani nel Paese e soprattutto la spinosa questione del Kurdistan ad alimentare la rivalità tra gli alti vertici turchi.
Che sia strumentale o meno, da parte di Gül, far notare l’assenza dei deputati in Parlamento, è un dato di fatto che oltre ai parlamentari incarcerati in centinaia, tra politici locali, giornalisti, sindacalisti, studenti, sono detenuti nel quadro delle inchieste sulla Kck. Nelle scorse settimane, inoltre Erdoğan ha invitato la magistratura a indagare su altri 9 deputati del partito pro-curdo Bdp accusati di avere avuto colloqui con esponenti del Pkk. La procura ha avviato immediatamente un’inchiesta e nei prossimi giorni il Parlamento dovrebbe pronunciarsi su una richiesta di revoca della loro immunità.
fonte:Rinascita

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*