Una Dream City per dimenticare il passato

Aggiornato il 03/05/18 at 04:36 pm


di Giuliano Di Caro

Immaginatevi un parco di divertimento che celebra una visione, il sogno di un popolo senza nazione come quello curdo. Il parco Dream City, nel Kurdistan iracheno, è proprio questo: un tentativo collettivo di superare gli orrori del passato e scrivere un futuro migliore. LA CITTÀ DEL SOGNO DEI CURDI. «Nel 2006 stavamo lavorando a un servizio sull’identità e aspirazioni dei curdi e ci siamo imbattuti in questo parco pazzesco, grande, molto ben tenuto. L’idea del progetto è nata quando abbiamo varcato le soglie di questo crocevia di storie e etnie» ha raccontato Anoek.
«Dream City è stato costruito da un ricco imprenditore del Kurdistan iracheno dove un tempo sorgeva una base militare di Saddam Hussein». Un luogo del terrore per i curdi: da lì partivano le campagne di sterminio delle truppe del dittatore iracheno nella regione di Duhok. Fino al 1991, in centinaia sono inoltre stati imprigionati, torturati e uccisi nella base.
EVASIONI E GUERRA. «Le persone arrivano da tutte le parti del Paese, affrontando viaggi anche molto lunghi solo per passare un paio di giorni lontano dalla guerra e dalle preoccupazioni.
È un luogo dal potente valore simbolico: sunniti, sciiti, curdi, militari americani, tutti insieme a mangiare gelati e visitare questo spazio comune, simbolo della libertà e della vittoria contro la repressione di Saddam, dove sembra esistere soltanto l’evasione e una sorta di felicità irreale», ha spiegato la
fonte: lettera43

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