ISRAELE. GANTZ SI DIMETTE, ORA IL GABINETTO È SOLO DI RADICALISTI RELIGIOSI E ULTRANAZIONALISTI

Aggiornato il 10/06/24 at 06:53 pm

di Shorsh Surme –———Il ministro Benny Gantz ha annunciato ieri le sue dimissioni dal gabinetto di guerra israeliano, aumentando la pressione interna sul primo ministro Benjamin Netanyahu in un momento in cui infuria la guerra di Gaza.
L’ex comandante dell’esercito e ministro della Difesa aveva già minacciato a maggio di ritirarsi dal governo a causa dell’assenza di una strategia per il dopoguerra nella Striscia Gaza palestinese.
Anche il ministro Gadi Eisenkot, membro del partito di Gantz, si è dimesso, lasciando il gabinetto di guerra con soli tre membri. L’organo assume tutte le decisioni più importanti sulla guerra di Gaza.
Non si prevede che le dimissioni di Gantz portino al rovesciamento del governo formato da una coalizione che comprende partiti religiosi e nazionalisti estremi. Aaron David Miller, ex negoziatore del Dipartimento di Stato Usa per gli Affari del Medio Oriente, ha affermato alla CNN, poche ore prima delle dimissioni dei due ministri, che “Benny Gantz ha minacciato di dimettersi da qualche tempo. Ma al momento non ha la capacità di rovesciare il governo. Questo perché Netanyahu e i suoi partner della coalizione hanno ancora 64 dei 120 seggi alla Knesset.
Tuttavia l’analista politico Merav Zonszin ritiene che, sebbene il governo di Netanyahu non sia minacciato di collasso, le dimissioni di Gantz gli fanno perdere l’unico “elemento moderato” che era nell’intera coalizione. Nelle dichiarazioni riportate dalla France Presse ha aggiunto che “Netanyahu rimarrà solo con i ministri di estrema destra, e non è ancora chiaro quale ruolo giocheranno”.
All’inizio di questo mese due ministri di estrema destra, Itamar Ben Gvir (Sicurezza nazionale) e Bezalel Smotrich (Finanze) hanno minacciato di ritirarsi dal governo di coalizione di Netanyahu se avesse portato avanti la proposta di tregua annunciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, vista come come una resa all’”agitazione”.
Tuttavia, a meno che la proposta di tregua non venga completata e a meno che questi due ministri non portino avanti le loro minacce di lasciare il governo, Netanyahu potrà tranquillamente rimanere in carica fino allo svolgimento delle elezioni, secondo un rapporto pubblicato dalla CNN. Le elezioni si terranno nell’ottobre del 2026, e i sondaggi indicano che se saranno anticipate, segneranno la vittoria di Gantz.
Abdel Hakim al-Qarala, professore di scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università di Scienze applicate della Giordania, ha descritto le dimissioni di Gantz come un “terremoto politico” all’interno del governo di estrema destra, anche dopo che Israele ha liberato quattro ostaggi nel campo di Nuseirat. Sottolineando che ciò causerà grande confusione all’interno di Israele e porterà a un ulteriore isolamento e restrizioni verso Netanyahu e il suo governo.
Al-Qarala ha detto ad Asharq al-Awsat che “È chiaro che Gantz è giunto alla convinzione che Netanyahu non vuole gli interessi dello stato occupante in questa guerra. Piuttosto aspira a realizzare interessi personali. “Prolungare la guerra significa prolungare la sua vita politica ed evitare responsabilità legali e incarcerazione”, alla luce del fatto che è stato perseguito in diversi casi di corruzione e accusato di negligenza nel prevenire l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre. Ha aggiunto che, poiché Gantz rappresenta il movimento moderato, le sue dimissioni sono di grande importanza. Anche se le dimissioni non porteranno al rovesciamento del governo, nei prossimi giorni potrebbero portare a sviluppi drammatici rappresentati dall’aumento giorno dopo giorno del campo dell’opposizione, che potrebbe portare alla destituzione del governo.
La maggior parte dei media affermano che per i palestinesi di Gaza un governo senza Gantz “non influenzerà la guerra, né peggiorerà le cose”. Gantz, che viene descritto come un “moderato”, non è riuscito a ridurre la gravità della guerra. Durante il suo mandato sono stati uccisi almeno 37mila palestinesi. Tuttavia il rapporto prevede che la guerra continuerà anche dopo la partenza di Gantz. La possibilità di completare la proposta di tregua in tempi brevi sembra remota.