TURCHIA. ELEZIONI: ERDOGAN CERCA DI PRENDERE IL CONTROLLO DI ANKARA E ISTANBUL

Aggiornato il 31/03/24 at 06:05 pm

di Shorsh Surme –——Almeno una persona è stata uccisa e altre 12 sono rimaste ferite negli scontri avvenuti a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia, a margine delle elezioni municipali, secondo quanto riportato dal ministero della Sanità.
Un funzionario ha detto all’AFP che “Durante le elezioni di domenica sono scoppiati scontri tra due gruppi, provocando un morto e 12 feriti”, sottolineando che questi incidenti sono avvenuti in un villaggio a 30 chilometri dal capoluogo di provincia.
Oggi i turchi votano per le elezioni municipali, che si concentrano sugli sforzi del presidente turco Recep Tayyip Erdogan per strappare il controllo di Istanbul al suo principale rivale, Ekrem Imamoglu, il quale invece mira a rafforzare l’opposizione dopo le amare sconfitte dello scorso anno.
Il sindaco di Istanbul Imamoglu ha inferto a Erdogan e al suo Partito Giustizia e Sviluppo il più grande colpo elettorale dei suoi due decenni, con la vittoria alle elezioni del 2019. Erdogan ha risposto nel 2023 venendo rieletto presidente.
Le elezioni di oggi potrebbero consolidare il controllo di Erdogan sulla Turchia, membro della NATO, o segnalare un cambiamento nel panorama politico diviso. La vittoria di Imamoglu aumenterebbe le aspettative di vederlo in futuro uno dei leader nazionali.
I centri elettorali hanno aperto alle sette del mattino nella Turchia orientale e alle otto in altri luoghi, con 61 milioni di elettori aventi diritto di voto.
I sondaggi d’opinione indicano una corsa elettorale serrata a Istanbul, città di 16 milioni di abitanti che guida l’economia turca, dove Imamoglu deve affrontare la sfida del candidato del Partito Giustizia e Sviluppo ed ex ministro Murat Kurum.
Sebbene la preda più importante per Erdogan sia Istanbul, egli cerca anche di prendere il controllo della capitale Ankara. L’opposizione ha vinto nelle due città nel 2019, dopo che negli ultimi 25 anni erano stati sotto il governo del Partito Giustizia e Sviluppo e dei suoi predecessori islamici.
Gli elettori del principale partito filo-curdo hanno svolto un ruolo cruciale nel successo di Imamoglu del 2019. Il loro partito, il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia Popolare, questa volta presenta un proprio candidato a Istanbul, ma ci si aspetta che molti curdi mettano da parte la lealtà al partito per votare ancora per Imamoglu.
Nel sud-est del paese, a maggioranza curda, il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia Popolare cerca di dimostrare la sua forza, dopo che lo Stato ha estromesso i sindaci del partito filo-curdo in seguito alle precedenti elezioni per presunti legami con i militanti del Pkk.
Tra i fattori che lavorano contro Erdogan vi sono il crescente sostegno al Partito islamico del Nuovo Benessere a causa della sua posizione intransigente contro Israele nella guerra a Gaza e l’insoddisfazione per la gestione dell’economia da parte del Partito Giustizia e Sviluppo, di matrice islamica.
Mentre la popolazione è impegnata con le elezioni, il “sultano” Erdogan, i cui militari occupano dal 2018 la città siriana di Afrin, ha liberato i capi dell’Isis che erano stati fatti prigionieri delle leonesse curde durante la guerra con Isis.