IRAN. IL SOSTEGNO AI GRUPPI CHE LOTTANO CONTRO GLI USA

Aggiornato il 03/02/24 at 06:55 pm

di Shorsh Surme –——I gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran hanno preso di mira sempre più le basi e le strutture militari degli Stati Uniti in Medio Oriente dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. Gli attacchi aerei statunitensi rispondono continuamente a questi gruppi e attaccano le loro strutture. L’attacco più recente ha avuto luogo il 24 gennaio e ha colpito le strutture di Kataib Hezbollah in Iraq. Tuttavia questi gruppi di miliziani hanno utilizzato un sistema aereo senza equipaggio e hanno attaccato l’avamposto militare statunitense Torre 22 in territorio siriano, vicino al confine giorano il 27 gennaio 2023, uccidendo tre membri del servizio statunitense e ferendone altri 40. La Resistenza Islamica in Iraq (IRI) ha rivendicato l’attacco.
Gli attacchi di Hamas del 7 ottobre hanno comportato una revisione delle politiche e dei modelli di sicurezza in Medio Oriente. Le domande su come Hamas ha condotto gli attacchi, come è stato finanziato e si è procurato armi e, così come chi c’è dietro gli attacchi, richiederebbero del tempo per avere risposte. Le prime accuse riguardavano l’Iran e il suo continuo sostegno ai gruppi terroristici in Medio Oriente. Questi attacchi si sono confrontati anche con un’altra minaccia nella regione, ovvero la capacità operativa dei gruppi di milizie appoggiati dall’Iran in Medio Oriente. I gruppi hanno condotto 157 attacchi contro basi e strutture americane dal 7 ottobre.
L’Iran cerca di divenire un egemone regionale. Le sue crescenti attività in Afghanistan, Turchia, Siria, Iraq, Yemen, Libano e paesi dell’America Latina dimostrano i suoi sforzi regionali e globali. Inoltre l’Iran compete con l’Arabia Saudita per diventare una sorta di guida in Medio Oriente. Entrambi gli stati hanno dovuto affrontare conflitti, e l’Iran sembra essere un vincitore e un attore dominante in Yemen, Siria e Iraq.
Perché questi gruppi di miliziani prendono di mira gli americani?
Il legame dell’Iran con il terrorismo risale alla Rivoluzione del 1979. Il nuovo regime ha esportato il terrorismo e lo ha visto come uno strumento per proteggere il proprio governo e cercare un’influenza regionale e globale. Le sue tattiche forniscono supporto logistico, fondi, armi ed esplosivi ai gruppi terroristici. Le sue strategie pragmatiche si basano su tre pilastri: in primo luogo il regime sostiene tutti i gruppi terroristici che combattono contro le forze americane. Indipendentemente dal fatto che si tratti di gruppi sunniti o di una minaccia per se stesso, il regime ha dato il suo pieno sostegno ai gruppi di al-Qaeda e ISIS in Medio Oriente e ai talebani in Afghanistan. In secondo luogo il regime non cessa mai di fornire logistica ai gruppi in Cisgiordania e a Gaza, che prendono di mira le forze israeliane. In terzo luogo sostiene i gruppi minoritari sciiti laddove i gruppi terroristici jihadisti in Medio Oriente li prendono di mira. Le sue tattiche terroristiche hanno prodotto risultati per il regime da quando gli Houthi hanno conquistato la capitale Sanaa nel 2014 e oggi controllano il territorio dello Yemen. L’Iran è riuscito a mantenere Bashar al-Assad nella sua posizione in Siria e ha il pieno controllo della politica in Iraq. Il regime vede la presenza degli americani come una minaccia ai propri interessi; pertanto il suo obiettivo principale è intimidire le forze statunitensi e cacciarle dalla regione.
I gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran in Medio Oriente dal 2018 al 2023 sono: Ahel al-Ma’rouf, al-Sabiqoon, Asa’ib Ahl al-Haqq, Ashab al-Kahf, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), Kata’ib Hezbollah (KH), Liwa Ahrar al-Iraq, Operazioni del martire Ali Mansour, Forze di mobilitazione popolare, Brigata Qassim al-Jabbarin, Raba’Allah, Vendetta della Brigata al-Muhandis, Brigata rivoluzionaria, Usbat al-Thairen, Saraya Ababil, Saraya al-Salam, Saraya Awliya al-Dam, la Fazione della resistenza internazionale.