TURCHIA. OLTRE 45MILA I MORTI PER IL TERREMOTO, 5MILA IN SIRIA

Aggiornato il 26/02/23 at 12:11 pm

di Shorsh Surme –——–Le vittime del potente terremoto di magnitudo 7.8 che la notte del 6 febbraio ha sconvolto Turchia e in Siria sono salite a più di 50mila (45mila in Turchia), ed ancora migliaia di operatori di ricerca e soccorso locali e internazionali stanno cercando sopravvissuti sotto cumuli di macerie.
I feriti sono oltre 69mila, e vi sono vittime anche per le 684 scosse di assestamento, alcune delle quali sono state forti quasi quanto il terremoto iniziale. A rivelare gli ultimi drammatici dati è stato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel corso di una visita a Kahramanamaras, epicentro del sisma. Erdogan ha riferito che in Turchia oltre 8.400 abitazioni sono crollate, ed è stato dichiarato lo stato di emergenza in 10 province meridionali del paese.
In Siria i morti sono stati 2.662, 2.700 i feriti: si tratta di dati riportati dai soccorritori e dal governo.
Sono più di 70 i paesi che si sono impegnati a fornire aiuto alla Turchia per far fronte alle conseguenze del disastro, mentre la Siria ha ricevuto meno sostegno poiché i siti colpiti si trovano in aree controllate da vari gruppi armati. Tuttavia il governo siriano ha chiesto assistenza medica e di soccorsi, salvo poi disporre che tali aiuti venissero consegnati solo attraverso la capitale.
Gli analisti affermano che la Turchia è in una posizione migliore rispetto alla Siria nell’affrontare disastri simili, poiché il paese ha avuto una maggiore esperienza di risposta alle emergenze. La Siria invece è stata scossa da una guerra civile durata 12 anni, che ha lasciato gran parte del paese in uno stato fatiscente. Quasi 530.000 persone sono state evacuate dalle zone colpite dal terremoto, solo in Turchia, 10mila in Siria.
Più di 13 milioni di persone sono state direttamente colpite dal terremoto, ha dichiarato il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag in una conferenza stampa nella provincia a maggioranza curda di Diyarbakir, ed i social media sono stati inondati di filmati di soccorritori che salvano bambini traumatizzati sia in Turchia che in Siria.
Israele e Grecia, con i quali la Turchia aveva rapporti difficili, hanno inviato squadre di soccorso nel paese. Allo stesso modo il primo ministro della regione del Kurdistan Masrour Barzani ha incaricato il ministero della Salute e la Barzani Charity Foundation (BCF) di estendere l’assistenza necessaria alle aree colpite dal disastro in entrambi i paesi. Almeno 25 ambulanze e tre squadre di soccorso sono state inviate dalla regione curda.
La terra tuttavia continua a tremare: ieri una scossa di magnitudo 5.2 ha colpito le regioni centro-meridionali della Turchia, con con epicentro nel distretto di Obruk Bor.