Aggiornato il 08/09/21 at 08:53 pm
di Shorsh Surme — Dopo il disfacimento e il ritiro precipitoso della Nato e degli Stati Uniti dall’Afghanistan, ora a temere sono i siriani, gli iracheni e i curdi. Quest’ultimi hanno potuto affermare una certa autonomia in Iraq e Siria grazie al sostegno ricevuto dall’occidente, in particolare dagli Stati Uniti. La Regione del Kurdistan dell’Iraq è stata istituita nel 1992 a seguito di una no-fly zone imposta dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, in primis la Francia di François Mitterrand, allora presente sul nord dell’Iraq.
È l’amministrazione di Rojava che ora controlla il nord-est della Siria, ovvero il Kurdistan Siriano, dopo che i miliziani curdi hanno sia il gruppo terroristico dello Stato Islamico (ISIS), sia l’Esercito del regime di Bashar al-Assad, sempre con l’aiuto della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Tuttavia i curdi su entrambi i lati del confine sono stati delusi da Washington. Ci sono stati momenti cruciali in cui non hanno ricevuto il supporto che si aspettavano o in cui speravano.
Quando le forze federali irachene sono fuggite davanti all’avanzata dell’Isis nel 2014, la regione del Kurdistan ha ampliato la sua area di controllo con le forze peshmerga che sono intervenute per proteggere aree come Kirkuk, ricca di petrolio. Nel 2017 la Regione ha deciso di indire un referendum sull’indipendenza, sperando che gli Stati Uniti e altri paesi occidentali li avessero protetti nel momento in cui Baghdad avesse attuato ritorsioni. Ma una settimana dopo il referendum, le forze irachene e le milizie filo-iraniane al-Hasad al-Shahbi hanno attaccato i Peshmerga, costringendoli a lasciare la maggior parte delle aree contese. Anche allora gli Stati Uniti sono rimasti in silenzio.
Due anni dopo, quando la Turchia dichiarò guerra alle forze curde in Rojava, l’amministrazione Donald Trump diede palesemente il via libera ad Ankara, arrivando a ritirare le sue truppe che erano posizionate nella zona Curda. Ciò spianò la strada alla Turchia per lanciare una campagna militare contro le forze curde nell’ottobre 2019 e prendere il controllo di un tratto di confine e delle città di Sari Kani (Ras al-Ain) e Gire Spi (Tal Abyad), e la città di Afrin ancora prima.
In entrambi i casi gli Stati Uniti sono stati rimproverati dai curdi sui social media per averli traditi. Alcuni funzionari dell’amministrazione Trump hanno anche criticato il l’ex presidente per aver abbandonato i curdi.
Con il passare del tempo i curdi hanno continuato a sviluppare le loro relazioni con gli Stati Uniti. Tuttavia il ritiro dall’Afghanistan e l’offensiva fulminea dei talebani in tutto il paese, come pure le scene drammatiche della gente in fuga da Kabul, hanno ricordato ai curdi il 2017 e il 2019, suscitando timori tra molti curdi sia nel Kurdistan Siriano (Rojava), che nella regione del Kurdistan Iracheno. Potrebbero essere il prossimo Afghanistan?