IRAQ. RINVENUTI ALTRI RESTI DEL GENOCIDIO DELL’OPERAZIONE AL-ANFAL

Aggiornato il 28/07/19 at 07:34 pm

di Shorsh Surme – Sono state trovate altri quattro fosse comuni nella cittadina di Nograselman, nella provincia di Samawa, nel sud dell’Iraq. I lavori di scavo delle fosse sono iniziati subito e vi sono stati rinvenuto i resti di centinaia di civili curdi, tra cui donne e bambini, addirittura bimbi di un mese e di due mesi con biberon, uccisi durante la famigerata campagna di sterminio di al-Anfal condotta dal regime di Saddam Hussein alla fine degli anni ’80. Le vittime erano colpevoli soltanto di essere curdi.
“Ci sono tre fosse comuni e abbiamo iniziato a scavare su una di esse che contiene circa 80-100 corpi, principalmente donne e bambini”, ha detto Fouad Osman, portavoce del ministero dei Martiri e degli Affari di al-Anfal del governo regionale curdo (KRG).
“Alcuni dei teschi hanno le bende, altri resti portano segni di proiettili”, ha aggiunto.
Le quattro fosse si trovano a Shaikiya, a circa 80 km a sud-ovest della città irachena di Samawa, capoluogo del governatorato di al-Muthanna, situato vicino al confine con l’Arabia Saudita.
Negli anni Ottanta gli americani dicevano di controllare tutto il Medio Oriente attraverso i satelliti sopra il territorio dell’Arabia Saudita, ma a quanto pare non hanno visto nulla di quanto stava facendo ai civili il loro “amico” Saddam.
Le alte temperature estive impediscono ai team di scavare e di lavorare durante il giorno, per cui le operazioni iniziano a alle 3.00 del mattino e finiscono alle 10.00.
“Ci dovrebbero essere circa 400 corpi in queste 4 fosse comuni e, una volta riesumati, li porteremo al dipartimento per le autopsie di Baghdad, per i test del DNA”, ha spiegato alla tv curda Rudaw Sirwan Jalal, responsabile dell’esumazione presso il ministero dei Martiri.
È noto che solo una persona è sopravvissuta al massacro di Samawa. Teimour Abdullah aveva 12 anni quando i soldati iracheni radunarono la maggior parte della sua famiglia e altri abitanti del villaggio nella regione di Garmiyan, nella provincia di Sulaimani, e li trasportarono a Samawa. Teimour e gli altri prigionieri furono messi in diverse fosse e condannati a morte e fucilati tutti insieme. Teimour sopravvisse miracolosamente, subendo una ferita da arma da fuoco alla spalla. Accudito da una famiglia beduina nel deserto, visse per raccontare gli orrori delle uccisioni di massa. Teimour ritiene che le tre fosse comuni contengano circa 110 membri della sua famiglia. “Ho visitato l’area nel settembre 2009 e ho incontrato la famiglia che mi ha salvato”, ha detto Teimour a Rudaw

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