Aggiornato il 03/05/18 at 04:35 pm
E’ stato arrestato nell’ottobre del 2008 in Iran con l’accusa di far parte del gruppo separatista curdo d’opposizione, Komala, di aver preso parte ad “azioni contro la sicurezza nazionale” e di Moharebeh (offese contro l’islam). Con questi capi d’accusa Sherko Moarefi, 31 anni, è stato condannato alla pena capitale, ha ricordato Khalili Bahramian, il legale dell’iraniano, intervistato dal quotidiano britannico ‘Guardian’, sottolineando che l’esecuzione della sentenza, prevista per ieri mattina, è stata rinviata per una possibile revisione del processo. “Ho paura perché la condanna potrebbe essere eseguita in ogni momento”, ha spiegato l’avvocato precisando che “questo rinvio non significa che la sentenza sia stata fermata”. Moarefi è rinchiuso nel carcere di Saqez, nella provincia del Kurdistan.
L’Iran – dove dall’inizio dell’anno sono state eseguite 135 condanne a morte, secondo alcune organizzazioni di difesa dei diritti umani – è uno dei Paesi dove viene eseguito il più alto numero di esecuzioni al mondo, con Cina, Arabia Saudita e Stati Uniti. In materia di diritto comune, l’omicidio, la violenza sessuale, il furto a mano armata, il traffico di droga e l’adulterio sono punibili con la pena capitale in Iran, dove le autorità ritengono che un’applicazione rigorosa della legge sia indispensabile per mantenere la sicurezza pubblica.
(TMNews) –
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