Netanyahu definisce il ritorno degli ostaggi una priorità per il suo governo

Aggiornato il 30/06/25 at 06:33 pm

di Shorsh Surme ——- Per la prima volta dall’inizio della guerra di Gaza nell’ottobre 2023; Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la restituzione degli ostaggi è la massima priorità del suo governo prima che Hamas attraversi il confine.
“Ci sono molte opportunità. La prima e più importante è salvare gli ostaggi. Certo, dobbiamo risolvere la questione di Gaza e distruggere Hamas, ma credo che possiamo ottenere entrambe le cose”, ha detto Netanyahu durante una visita allo Shabak nel sud di Israele.
L’associazione delle famiglie degli ostaggi ha accolto con favore il “cambiamento” di posizione di Netanyahu, elogiando la sua decisione di restituire gli ostaggi, definendola una priorità del governo.
Netanyahu ha usato il termine “liberazione” invece di “liberazione” ed ha evitato il termine “accordo”.
Durante la guerra tra Israele e Iran, iniziata il 13 giugno e durata 12 giorni, Netanyahu riteneva che Hamas si sarebbe sentita più isolata dopo aver perso il sostegno di Teheran e dell’Hezbollah libanese, hanno riportato i media israeliani.
Le dichiarazioni di Netanyahu riflettono l’ottimismo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump riguardo al raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza.
“Firmare l’accordo di Gaza e restituire gli ostaggi”, ha scritto Trump domenica in un post su X, senza specificare se si rivolgesse ad Hamas o al governo di Netanyahu.
“Firmare l’accordo di Gaza e restituire gli ostaggi”, ha scritto il presidente degli Stati Uniti in un post su X.
Il post è stato pubblicato dopo che venerdì Trump aveva dichiarato di aspettarsi che la guerra di Gaza finisse nel giro di pochi giorni, affermando: “Penso che ci siamo vicini e raggiungeremo un cessate il fuoco la prossima settimana.
Ma nonostante gli evidenti segnali di progresso, i funzionari coinvolti nei colloqui hanno dichiarato ai media israeliani che non si sono registrati grandi progressi. Hamas non ha ancora risposto ufficialmente al piano di cessate il fuoco dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff.
Alcuni osservatori politici israeliani sostengono che le dichiarazioni di Netanyahu servono solo a sottolineare le opinioni di Trump, ma non sono un segno di progresso. Altri ritengono che il primo ministro stia cercando di preparare l’opinione pubblica israeliana a porre fine alla guerra, mentre gli Stati Uniti fanno pressione su di lui affinché giunga a una soluzione negoziata.
“Al momento non ci sono progressi”, hanno dichiarato alti funzionari ai media israeliani.