
Aggiornato il 24/06/25 at 04:07 pm
di Shors Surme –———-C’è qualcuno che la tregua proprio non la vuole, la pace men che meno. Fatto sta che la sospensione delle ostilità di 12 ore mediata in qualche modo da Donald Trump ieri è già naufragata, dopo che aerei israeliani hanno colpito obiettivi in Iran. Da quanto si è appreso il premier Israeliano avrebbe informato pubblicamente che gli F-35 “stanno facendo marcia indietro”, salvo poi far sapere in privato, come riportato da alcuni giornalisti, che “ormai è tardi per richiamarli”: da Teheran sono state riportate “esplosioni nelle città del nord di Babol, Babolsar e Chamestan, nel Mar Caspio settentrionale”, per cui è arrivata immediata la risposta delle forze iraniane con il lancio di missili balistici, uno dei quali ha ucciso 5 persone nelle stanze-rifugio in un palazzo di Beersheva. Sono invece 9 i morti denunciati in Iran per gli attacchi israeliani, ormai un migliaio dall’inizio dell’aggressione mossa da Israele.
Agli attacchi iraniani le Idf hanno risposto colpendo un piccolo radar situato a Teheran, un obiettivo pressoché simbolico nel tentativo, come ha riportato lo stesso presidente Usa, di innescare la tregua.
Alla partenza del volo per il vertice della Nato all’Aja, Trump ha spiegato che gli israeliani hanno “sganciato” missili subito dopo aver accettato l’accordo, ma che la tregua è stata infranta da entrambe le parti. Ha poi evidenziato che ad oggi le capacità nucleari dell’Iran sono terminate, e che non verrà rimesso più in piedi il programma nucleare, ma la cosa è stata smentita Teheran. L’Aiea ha chiesto quindi all’Iran di riprendere la cooperazione in materia, ma al momento non vi è stata ancora risposta.
Trump ha anche sottolineato di non essere interessato a un cambio di regime in Iran, dal momento che “i cambi di regime portano al caos”.