Iran. Il Consiglio del Golfo condanna all’Aiea l’attacco israeliano

Aggiornato il 18/06/25 at 07:03 pm

di Shorsh Surme –———–Il rappresentante permanente del Kuwait presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna e presidente del Gruppo del Golfo, l’ambasciatore Talal al-Fassam, ha avvertito che gli attacchi israeliani contro la Repubblica Islamica dell’Iran e gli attacchi alle aree all’interno del suo territorio, compresi gli impianti nucleari, scateneranno un conflitto più ampio con conseguenze disastrose per la pace regionale e internazionale. Il diplomatico lo ha affermato in un discorso pronunciato a nome dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) prima di una sessione di emergenza tenuta dal Consiglio dei governatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), in merito agli attacchi israeliani contro l’Iran.
Nel suo discorso al-Fassam ha condannato le azioni israeliane contro l’Iran spiegando che “questo attacco giunge in un momento molto delicato, in cui si stanno intensificando gli sforzi internazionali per riprendere i negoziati nucleari tra Iran e Stati Uniti. Ciò potrebbe portare all’ostruzione del processo diplomatico e scatenerebbe un conflitto più ampio con conseguenze disastrose per la pace regionale e internazionale”.
Al-Fassam ha espresso profonda preoccupazione per questa pericolosa escalation, che preannuncia gravi ripercussioni per la sicurezza e la stabilità della regione, rilevando che il Gruppo del Golfo ha preso atto della dichiarazione rilasciata dal direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica il 13 giugno in merito a questi sviluppi.
Ha sottolineato che questi atti ostili rappresentano una flagrante violazione della sovranità di uno Stato membro dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e creano un pericoloso precedente che mina i fondamenti del diritto internazionale, primo tra tutti il principio del rispetto della sovranità degli Stati. Ha sottolineato che tali attacchi contribuiscono solo ad approfondire la polarizzazione, ad ampliare il cerchio della violenza e ad aprire le porte a una pericolosa deriva regionale che non serve gli interessi di nessuno dei popoli della regione. Ha sottolineato che la sicurezza del Golfo e della regione non può essere raggiunta attraverso bombardamenti ed escalation, ma piuttosto attraverso il dialogo, mezzi politici e diplomatici, e il rafforzamento dei principi di buon vicinato e rispetto reciproco.