Opinione di Hussamattin TURAN Israele è Acqua, Fuoco e Sapone. Pulisce tutte le sporcizie del Medio Oriente.

Aggiornato il 15/06/25 at 01:40 pm

di Hussamattin Turan —– Come intellettuale curdo, utilizzo questa espressione non solo come metafora, ma anche come sintesi di un atteggiamento storico e politico. La politica sporca che domina il Medio Oriente da decenni – settarismo, regimi totalitari, guerre per procura sostenute dall’Iran e le politiche di negazione imposte al popolo curdo – deve cambiare radicalmente.
In questo senso, il diritto di Israele all’autodifesa e la sua lotta contro le strutture terroristiche nella regione rappresentano non solo una questione di sicurezza nazionale, ma anche una speranza per quei popoli che desiderano libertà e stabilità.
Considerando l’espansionismo sciita del regime iraniano e le sue politiche oppressive nei confronti del popolo curdo, la posizione di Israele contro tale regime può anche rafforzare il potenziale di liberazione del Kurdistan Orientale (Rojhilat). I curdi, nel corso della storia, sono stati bersaglio dei progetti nazionalisti arabi, persiani e turchi: la loro identità è stata repressa, la lingua proibita e le terre occupate.
Oggi Israele si presenta come una forza che mette in discussione e scuote questo status quo.
La mia posizione in questo conflitto non significa minimizzare la sofferenza di nessun popolo né ignorare gli orrori della guerra. Ma la pace può essere raggiunta solo affrontando la verità, non nascondendola. Per il popolo curdo, la lotta per la libertà, la democrazia e l’uguaglianza sarà possibile solo indebolendo i poteri oscuri della regione.
Per questo motivo, vedo la resistenza di Israele non solo come autodifesa di uno Stato, ma anche come un tentativo di illuminazione contro i centri oscuri di potere. Mi auguro che attraverso queste scosse, anche in Kurdistan Orientale si possa vedere sventolare la bandiera della libertà, avvicinando il nostro popolo al diritto all’autodeterminazione.