Gaza. Il pragmatismo di Erdogan mette in difficoltà Hamas

Aggiornato il 28/04/25 at 06:17 pm

di Shorsh Surme –——Le concessioni di Hamas ad Ankara invece che a Doha sollevano interrogativi sul futuro delle relazioni tra le due parti e sul potenziale rischio di minare la fiducia costruita in anni di sostegno del Qatar. La Turchia è stata costretta a smentire le notizie israeliane secondo cui avrebbe fatto pressione su Hamas affinché facesse concessioni riguardo al cessate-il-fuoco a Gaza. Tuttavia, dietro il velo della smentita ufficiale, emerge il pragmatismo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Egli cerca di consolidare il ruolo di Ankara come attore chiave nella regione, anche a scapito delle sue relazioni con alcuni alleati.
Erdogan aspira a emergere come una potenza regionale influente nelle questioni più calde, soprattutto in Siria e a Gaza, cercando di ridisegnare la mappa dell’influenza turca nella regione. Gli osservatori ritengono che Ankara cerchi di sfruttare le sue relazioni con diverse parti, come Damasco e Hamas, per offrire concessioni “accettabili” agli Stati Uniti. Ciò potrebbe garantire che il presidente Usa Donald Trump sia impressionato dal ruolo della Turchia e le aprirà nuovi orizzonti nella politica regionale.
Questa ambizione potrebbe spiegare la pressione turca su Hamas affinché faccia concessioni sul cessate-il-fuoco, sfruttando le deboli opzioni del movimento alla luce della pressione militare israeliana sostenuta dagli Stati Uniti. Hamas ha fatto attenzione a presentare queste concessioni, mediate da Ankara, come una “auto-manovra”, ma la fuga di notizie da parte israeliana ha messo il movimento in una posizione scomoda rispetto ai suoi sostenitori e combattenti, così come con i mediatori qatarini ed egiziani.
Ankara e Doha hanno cercato di ottenere concessioni parziali da Hamas, presentandole come un “successo di mediazione”. Gli osservatori ritengono che le concessioni di Hamas ad Ankara, anziché a Doha, potrebbero portare a tensioni con il Qatar, che si considera l’alleato più importante del movimento grazie al suo sostegno alla leadership politica e al sostegno finanziario e politico che fornisce da molti anni. Questa potenziale tensione pone Hamas in una posizione difficile, nel tentativo di bilanciare il mantenimento delle relazioni con il Qatar con il soddisfacimento delle richieste di Ankara, in un contesto di crescente pressione israeliana e statunitense. Il portavoce del ministero degli Esteri turco, Öncü Keçali, ha negato queste informazioni, sottolineando che “l’affermazione secondo cui il nostro ministro (degli Esteri) avrebbe costretto Hamas a fare concessioni in merito al cessate-il-fuoco durante il suo incontro con i funzionari di Hamas a Doha non corrisponde alla verità”. Ha osservato che l’incontro ha affrontato la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e gli sviluppi nei negoziati per il cessate-il-fuoco. Tuttavia le dichiarazioni del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan indicano che Ankara si sta ora presentando come mediatore per Hamas nei suoi negoziati con Israele.