Erdogan: la storia si ripete

Aggiornato il 17/04/25 at 07:35 pm

di Shorsh Surme –———–Il 6 dicembre 1997, durante un discorso pubblico nella città sudorientale di Siirt, il sindaco di Istanbul Recep Tayyip Erdoğan recitò un passaggio di una poesia ritenuta un incitamento alla ribellione del popolo. Il tribunale lo condannò a quattro mesi di prigione e gli interdisse definitivamente ogni attività politica.
I quattro mesi trascorsi in prigione gli bastarono per acquisire fama internazionale, tanto che il console americano e altri rappresentanti dei paesi europei gli fecero visita mentre era in carcere. Fu rilasciato il 24 luglio 1999, dopo aver dichiarato la sua ribellione al suo leader ideologico, Necmettin Erbakan.
Questa ribellione assunse una dimensione concreta durante la conferenza generale del Partito della Virtù Islamica nel maggio 2000, quando Abdullah Gul, uno stretto compagno di Erdogan (poi suo oppositore), si candidò alla guida del partito contro il leader Recai Kutan, che era sostenuto da Erbakan. Kutan accusò il Partito della Giustizia e dello Sviluppo di essere “una creazione dell’imperialismo e del sionismo globale”, e all’epoca affermò che “chiunque voti per questo partito, vota per ‘Israele’”. Quando il duo Erdogan-Gul non riuscì a ottenere il controllo del Partito della Virtù, decisero insieme ad alcuni giovani islamisti di formare il Partito della Giustizia e dello Sviluppo. Fu annunciato ufficialmente il 14 agosto 2001 e iniziò la sua attività politica con il sostegno delle capitali occidentali, in particolare Washington. Ciò fu sufficiente al partito per vincere le elezioni del novembre 2002 e controllare i due terzi del parlamento, nonostante avesse ricevuto solo il 36% dei voti totali.
Il partito, guidato da Abdullah Gul, che in seguito divenne primo ministro, riuscì a convincere Deniz Baykal, leader del Partito Popolare Repubblicano all’opposizione, a modificare la costituzione e a revocare l’embargo su Erdogan, che divenne primo ministro il 9 marzo 2003, dopo essere stato ricevuto dal presidente Bush alla Casa Bianca subito dopo le elezioni di novembre.
Alcuni esponenti della politica si aspettano che la storia si ripeta, dopo le continue molestie subite dal sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu da parte delle autorità governative, culminate nel suo arresto e incarcerazione il 19 marzo, dopo essere stato accusato di reati minori, tra cui corruzione e legami con il terrorismo, in particolare con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).