IRAQ. SHAMARI, ‘FORSE TURCHE PENETRATE NELLA REGIONE DEL KURDISTAN IRAQ.IRAQ. SHAMARI, ‘FORSE TURCHE PENETRATE NELLA REGIONE DEL KURDISTAN IRQ.

Aggiornato il 06/03/24 at 08:12 pm

di Shorsh Surme –——-Il ministro degli Interni iracheno Abdul Amir Shamari ha affermato che il governo sta interagendo con quello del Kurdistan Irq. per valutare e monitorare la presenza di militari turchi, i quali sono penetrati nel territorio del Kurdistan Irq. per circa 15 – 20 chilometri.
Shamari ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa a Baghdad che “Le forze di frontiera sono federali: ricadono sotto la competenza del governo centrale anche le guardie di confine stanziate presso città curde come Duhok, Erbil e Sulaimania”.
“Al moneto – ha notato – le forze turche sono entrate dalla Turchia nelle regioni di Duhok e di Erbil, per circa 15 – 20 chilometri, per cui tali aree sono sotto di fatto sotto il controllo turco. Scontri sono in corso con le milizie del partito curdo-turco “Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK)””. “Per questo motivo abbiamo cominciato a rafforzare la linea di confine. Questa questione richiede tempo a causa delle difficoltà, in quanto la zona è montuosa (…). A Khanaqin e ad Halabja il controllo delle frontiere resta valido e sono stati istituiti circa 80 posti di blocco. Rimangono circa 200 chilometri che devono essere rafforzati”.
Shamari ha affermato inoltre che “Abbiamo un alto livello di collaborazione, soprattutto col il mio fratello Rebar Ahmad, ministro degli Interni del governo regionale del Kurdistan, nel campo della lotta agli stupefacenti. Ci sono molti trafficanti internazionali di droga nella regione tra Erbil, Baghdad e Bassora. Si muovono ovunque. Recentemente abbiamo sgominato una rete di trafficanti”. “L’indagine è stata condotta dal consigliere per la sicurezza nazionale Qassem al-Araaji, il quale è stato ad Erbil”.
Sul caso del recente attacco iraniano con missili a una casa ad Erbil in quanto secondo l’intelligence iraniana vi sarebbe stata una cellula del Mossad, il ministro ha spiegato di aver “chiesto se è vero esiste un quartier generale del Mossad nella regione del Kurdistan, oppure se è solamente propaganda di Teheran”. L’attacco aveva colpito un’intera famiglia uccidendo quattro persone e ferendone 16. Obiettivo dell’azione era il capitalista curdo Peshraw Dzeyi, leader del gruppo Falcon, che è stato ucciso nell’attacco insieme alla figlia più piccola che aveva soltanto 11 mese, un’ospite e una dipendente.
Il consigliere per la sicurezza nazionale iracheno Qassim al-Araaji ha detto nel corso dell’incontro di martedì con i membri della commissione d’inchiesta di essere giunto sul luogo dell’attacco, a Erbil, ma di aver appurato che “che le affermazioni secondo cui la casa fosse il quartier generale del Mossad non corrispondesse al vero”.
Per quanto riguarda il confine tra Iraq e Siria, Shamari ha affermato che è stata rafforzata la sicurezza del confine con la Siria, per impedire l’ingresso di armi nel paese.