Iraq: presunto attacco dell’ISIS contro l’esercito

Aggiornato il 22/01/22 at 04:16 pm

Sicurezza Internazionale —— Secondo i funzionari della sicurezza irachena, un gruppo di presunti militanti dello Stato Islamico ha attaccato una caserma dell’esercito iracheno nella provincia di Diyala, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio, uccidendo 11 soldati.

Secondo le fonti, l’attacco è avvenuto nel distretto di al-Azim, una zona montuosa situata circa 120 km a Nord della capitale, Baghdad. Non vi è stata alcuna rivendicazione immediata dell’assalto e le circostanze non sono chiare, ma due funzionari anonimi che hanno parlato con l’agenzia di stampa Associated Press hanno affermato che i combattenti dell’ISIS hanno fatto irruzione nella caserma alle 3 del mattino, ora locale, e hanno ucciso a colpi di arma da fuoco i soldati presenti, prima di fuggire. L’esercito ha inviato rinforzi nell’area e nella regione circostante.

Si tratta dell’attacco più letale contro l’esercito iracheno degli ultimi mesi. Inoltre, la provincia di Diyala era già stata colpita da un assalto dell’ISIS anche il 26 ottobre del 2021, con almeno 15 vittime, di cui numerosi civili. Stando a quanto riportato da fonti irachene, i militanti dello Stato Islamico avevano, con armi leggere e di medio calibro, avevano preso di mira un raduno nel villaggio di al-Rashad, aprendo il fuoco contro le abitazioni, prima di darsi alla fuga. Una fonte della sicurezza a Diyala aveva aggiunto che, poco prima dell’attentato, i militanti jihadisti avevano rapito 3 civili, chiedendo un riscatto in cambio del loro rilascio.

A proposito della minaccia islamista nel Paese, il 9 dicembre 2017, il governo di Baghdad aveva annunciato di aver eradicato la presenza dello Stato Islamico dall’Iraw. Tuttavia, alcune cellule dello Stato Islamico erano rimaste attive e hanno continuato ad effettuare attacchi, soprattutto nelle tre regioni del cosiddetto “Triangolo della morte”: Diyala, Salah al-Din e Kirkuk. Il “Country Reports on Terrorism 2020”, pubblicato il 16 dicembre 2021 dal Dipartimento di Stato degli USA, ha sottolineato che le minacce alla sicurezza irachena sono dovute alla presenza di militanti dello Stato Islamico, ma anche alle attività di gruppi filoiraniani, tra cui Harakat al-Nujaba, Kata’ib Hezbollah e Asa’ib Ahl al-Haq, designati dagli Stati Uniti come organizzazioni terroristiche. Anche il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (o PKK), stanziato nelle aree montuose settentrionali, ha condotto numerosi attacchi nella regione del Kurdistan iracheno, che hanno provocato la morte di diversi membri del personale delle forze di sicurezza curde.

Nel 2020, mentre gli attacchi contro obiettivi statunitensi sono aumentati, il Dipartimento di Stato ha specificato che gli attentati attribuiti allo Stato Islamico hanno provocato meno vittime rispetto al passato. Si è trattato perlopiù di bombardamenti, imboscate, scontri a fuoco ed esplosioni anche per mezzo di esplosivi improvvisati. Come riferisce il rapporto, l’Iraq rimane un membro fondamentale della Coalizione internazionale anti-ISIS e partecipa a tutti i gruppi di lavoro ad essa correlati. Nel 2020, i Servizi antiterrorismo (CTS) hanno condotto più di 253 operazioni contro l’ISIS, spesso con il supporto della coalizione a guida statunitense.

Il 2020 è stato un anno di importanti cambiamenti per il rapporto tra USA e Iraq. A seguito di un attacco con droni statunitensi effettuato il 3 gennaio 2020 sul suolo iracheno, che ha causato la morte del generale iraniano Qassem Soleimani e del luogotenente iracheno, Abu Mahdi al-Muhandis, Baghdad aveva avviato un “dialogo strategico” con l’amministrazione degli USA, guidata da Joe Biden. Questo aveva portato all’accordo del 26 luglio 2021, volto a diminuire la presenza statunitense in Iraq. A partire dalla mezzanotte tra il 31 dicembre 2021 e il primo gennaio 2022, il territorio iracheno non ospita più missioni da combattimento straniere, tuttavia gli Stati Uniti hanno mantenuto una presenza minima, con un ruolo consultivo. Nonostante ciò, tra il 2021 e l’inizio del 2022, gli attacchi contro obiettivi iracheni e statunitensi non si sono fermati.

Fonte: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2022/01/21/iraq-presunto-attacco-dellisis-lesercito/