Turchia, l’attivista Osman Kavala rimane in carcere

Aggiornato il 21/01/22 at 01:21 pm

di Laura Aprati(Rai News)  —- Nuova udienza per Osman Kavala, attivista per i diritti civili e filantropo: il tribunale di Istanbul ha deciso che resterà in carcere nonostante sia in detenzione pre-processo da ormai oltre quattro anni. L’udienza è giunta mentre incombe la scadenza del Consiglio d’Europa che potrebbe far scattare la procedura di infrazione. Infatti nel 2019 la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha stabilito che i diritti di Kavala sono stati violati e ne ha ordinato il rilascio, ma la Turchia si è ripetutamente rifiutata di farlo.

Kavala, che si trova nel carcere di Silivri alla periferia di Istanbul, non era all’udienza in linea con quanto già dichiarato ad ottobre quando ha chiarito che non avrebbe più partecipato al processo in video-conferenza perché non aveva fiducia nel fatto che il tribunale potesse garantire un processo equo. Kavala, 64 anni, è accusato di avere finanziato le proteste anti-governative di Gezi Park del 2013 nonché di avere contribuito a orchestrare il tentato colpo di Stato del 2016 e anche di spionaggio. Kavala nega le accuse, per le quali rischia l’ergastolo senza libertà condizionale. A febbraio del 2020 era stato assolto dalle accuse in relazione alle proteste di Gezi Park, ma mentre i sostenitori aspettavano il suo rilascio era stato ri-arrestato per nuove accuse. L’assoluzione era stata poi ribaltata e collegata alle accuse relative al tentato golpe del 2016, per il quale il governo turco accusa la rete di Fethullah Gulen, che nega ogni legame con il golpe.

Un processo, quello a Kavala, che vede coinvolti 51 altri imputati, compresi tifosi della squadra di calcio del Brsiktas che sono stati assolti sei anni fa dalle accuse relative alle proteste di Gezi prima che anche quella decisione fosse ribaltata. Kavala è l’unico imputato in carcere. Il suo avvocato, Koksal Bayraktar, ne aveva chiesto il rilascio. A dicembre il Consiglio d’Europa ha notificato alla Turchia che intendeva deferire il caso alla Cedu. Aveva anche chiesto alla Turchia il rilascio immediato di Kavala e di presentare le sue opinioni entro il 19 gennaio, prima di una sessione del Consiglio in programma per il 2 febbraio. Intanto la prossima udienza è fissata per il 21 febbraio.

Il personaggio

Osman Kavala è diventato uno dei più importanti attori dello sviluppo della società civile turca e delle attività connesse durante gli anni ’90 lavorando in varie organizzazioni e su vari progetti. Nel 2002 ha deciso di focalizzarsi sull’arte e sulla cultura e ha fondato l’organizzazione “Anadolu Kültür” insieme ad un team di persone, con mentalità affine, e provenienti dal mondo dell’arte e della società civile. L’obiettivo dell’organizzazione è sempre stata quella di promuovere iniziative locali, enfatizzare le diversità culturali e i diritti e stringere collaborazioni internazionali. Oltre ad essere fondatore e presidente di Anadolu Kültür, Osman Kavala è tra i fondatori ed è membro di molte organizzazioni che si occupano di società comes Open Society Foundation (Açık Toplum Vakfı), Turkish Economic and Social Studies Foundation (Türkiye Ekonomik ve Sosyal Etüdler Vakfı – TESEV), TEMA Foundation, History Foundation (Tarih Vakfı), Diyarbakır Political and Social Research Institute (Diyarbakır Siyasal ve Sosyal Araştırmalar Enstitüsü – DİSA), Turkish Cinema and Audiovisual Culture Foundation (Türkiye Sinema ve Audiovisuel Kültür Vakfı – TÜRSAK). Il suo curriculum vitae evidenzia come egli abbia speso la sua vita per costruire una società più giusta e civile.

Nel 2019, ha ricevuto il 21º Premio Europeo per i Beni Archeologici della Associazione Europea degli Archeologi per i suoi sforzi per proteggere e preservare esempi significativi del patrimonio culturale in pericolo in Turchia. Nel 2019 ha ricevuto anche il 17º Premio Ayşenur Zarakolu per la Libertà di Pensiero ed Espressione dalla filiale di Istanbul dell’Associazione per i Diritti Umani.