Aggiornato il 22/11/21 at 08:30 pm
di Shorsh Surme – – – l “sultano-presidente” Recep Tayyp Erdogan e il suo entourage continuano a negare l’esistenza del Kurdistan. Infatti in una seduta del parlamento turco, un parlamentare curdo del Partito Democratico dei Popoli (HDP) ha pronunciato la parola “Kurdistan”, e subito è stato interrotto del ministro della Difesa Hulusi Akar, per il quale “Non esiste nessun Kurdistan né in Turchia né altrove”. Immediata la dura reazione del deputato curdo Garo Paylan, e non solo.
Shoresh Ismail, ministro dei Peshmerga del governo del Kurdistan Iracheno, ha condannato duramente i commenti del ministro della Difesa turco affermando che “La mentalità di negare una nazione o la sua geografia è sempre stata fonte di problemi e non porta a nulla di buono”, e ha consigliato al ministro turco di ripassare la storia dell’Impero Ottomano per sapere se il Kurdistan esista o meno.
Il ministro della Difesa turco si è dimenticato che il suo presidente Erdogan riconobbe l’uso della parola “Kurdistan” nel settembre 2013 mentre era primo ministro, durante i primi mesi di uno storico ma breve processo di pace tra Ankara e il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Allora Erdogan disse ai giornalisti che Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della moderna Turchia, aveva usato la parola Kurdistan un secolo prima.
La gran parte di territorio abitato dai curdi fu incorporata nell’Impero Ottomano, e dopo la sua dissoluzione nel 1916 le potenze occidentali hanno ridisegnato la mappa del Medio Oriente dividendo le terre curde tra l’odierna Turchia sud-orientale, l’Iraq settentrionale (la regione del Kurdistan costituzionalmente riconosciuta), l’Iran occidentale e la Siria nord-orientale (Rojava), che i curdi ancora oggi chiamano il Grande Kurdistan.
Una terra, quella curda, piena di identità e priva di libertà, spaccata tra quattro nazioni, oltre i confini della agognata indipendenza.