DRAGHI: “ERDOĞAN È UN DITTATORE”. FINE DELLA POLITICA FILOTURCA?

Aggiornato il 10/04/21 at 07:44 pm

(di Tiziano Ciocchetti ) La scena in cui il presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, rimane senza poltrona nell’incontro ufficiale col presidente turco, appartiene alla sfera culturale (sicuramente si tratta di una grave offesa all’Unione Europea) tuttavia a noi italiani interessa fino a un certo punto.

Dopo anni di assoluta sottomissione ad ogni iniziativa di Ankara nel Mediterraneo e in Libia (soprattutto da parte della Farnesina), il presidente del consiglio Draghi ha finalmente esternato quello che la maggior parte degli europei pensa ormai da tempo: Erdoğan è solo un dittatore.

È di questi giorni la notizia che il sultano di Ankara ha fatto arrestare 10 ammiragli della Marina – tra cui anche alcuni nomi in vista – perché avevano firmato un documento in cui esprimevano la propria contrarietà alla realizzazione del canale di Istanbul.

Come mai la realizzazione del canale è tanto importante per il presidente turco?

La convenzione di Montreux del 1936 aveva lo scopo di regolamentare la navigazione e il passaggio attraverso gli Stretti (Dardanelli, Bosforo, Mar di Marmara).

La Turchia, quindi, ha il pieno controllo dell’accesso al Mar Nero, i paesi non rivieraschi possono stazionarci solo 21 giorni consecutivi.

Tali limitazioni possono provocare forti tensioni con gli americani, intenzionati ad avere una maggiore presenza navale nel Mar Nero, vista la forte conflittualità nella regione.

Di contro Ankara necessita che la sua politica di potenza regionale non venga ostacolata.

Il canale collegherà il Mar Nero a nord di Istanbul al Mar di Marmara a sud, eludendo così le limitazioni imposte dalla convenzione di Montreux.

Da qui le preoccupazioni di Draghi che spera in un aiuto della nuova Amministrazione americana per ridimensionare le pretese di Erdoğan in Libia e nei Balcani.

Da Paese incapace solamente di ventilare la minaccia dell’uso della forza militare non possiamo che appellarci al nostro Alleato storico per poter tornare a contare qualcosa in Libia. Attualmente la Tripolitania è controllata dai turchi, i quali sono intenzionati a restarci per molto tempo.

Con l’accusa a Erdoğan di essere un dittatore, Draghi sta cercando di allentare l’alleanza turco-americana, richiamando il presidente americano a quei principi democratici che sono alla base del suo percorso politico.

Il problema è che gli americani sono più pragmatici e ideologici: se i turchi non ledono i loro interessi nella regione (ma invece creano le condizioni per una maggiore presenza di Washington nel Mar Nero) difficilmente interverranno per limitarne l’espansionismo.