Iraq, al-Sadr: L’attacco a Erbil punta a bloccare la visita del Papa

Aggiornato il 18/02/21 at 10:06 pm

di Francesco Bussoletti (Difesa e Sicurezza) — Moqtada al-Sadr: L’attacco a Erbil e la recente violenza in Iraq punta a bloccare la visita del Papa. La missione del Santo Padre, però, non cambia. Sarà nel paese mediorientale per tre giorni dal 5 marzo

L’attacco contro la base di Inherent Resolve a Erbil è stato lanciato per bloccare la visita di Papa Francesco in Iraq a marzo? Ne è convinto l’imam sciita Moqtada al-Sadr, a capo dell’Esercito del Mahdi e del movimento Sadrista, milizia legata all’Iran. Secondo lui, l’escalation di violenza registrata recentemente nel paese mediorientale ha uno scopo preciso: far sì che il Santo Padre rimandi o addirittura cancelli la missione. A proposito ha citato anche come esempio le operazioni turche al confine del Kurdistan, le tensioni a Sinjar e la violenza improvvisa a sud. Gli analisti, però, ritengono debole la motivazione. Non a caso il ministero degli Esteri iracheno ha confermato che il viaggio si terrà secondo programma. Papa Francesco arriverà a Baghdad il 5 marzo e poi si sposterà a Najaf per incontrare l’imam Ali al-Sistani. Poi volerà a Erbil e celebrerà grande messa con i cristiani in Iraq.

Gli analisti: La teoria di al-Sadr è un tentativo per prendere tempo e cercare di risolvere la crisi prima che sia troppo tardi per le milizie pro-Iran. L’attacco a Inherent Resolve, infatti, è stato un grande errore

Le parole di al-Sadr hanno uno scopo ben preciso: cercare di instillare dubbi tra gli investigatori per allontanare i sospetti sulle milizie pro-Iran e prendere tempo per cercare una soluzione alla crisi. E’ certo, infatti, che l’attacco a Erbil sia stato un grande errore, in quanto le ha rese un bersaglio di Inherent Resolve e dei Peshmerga. Inoltre, ha “messo in allarme” il nemico, che ha rafforzato sia la sicurezza presso le basi sia la vigilanza nel quadrante e in particolar modo ai confini di Kirkuk. Erbil Di conseguenza, i gruppi legati a Teheran hanno perso la loro libertà di movimento, l’arma migliore per sfuggire agli attacchi degli avversari.