Giulio Terzi:” L’Italia si è molto adoperata in favore della riconciliazione nazionale “

Aggiornato il 03/05/18 at 04:32 pm


Panormakurdo: Italia ha avuto un ruolo importante nell’aiutare il popoli dell’Iraq dopo la liberazione del regime di Saddam. Non dimentichiamo “Antica Babilonia” missione di pace terminata nel dicembre 2006 con il trasferimento delle competenze sulla sicurezza alle autorità locali. I rapporti bilaterali tra Italia ed Iraq, che vantano una antica tradizione di intense relazioni in tutti i campi, le chiedo non è il momento di mediare nelle divergenze tra il governo regionale curdo e il goveno federale guidato da Al Maliki, che sta rischiando di portare il paese in un’altro conflitto?

Giulio Terzi: L’Italia si è molto adoperata in favore della riconciliazione nazionale in Iraq, moltiplicando le occasioni di dialogo bilaterale, favorendo la firma del partenariato con la UE , finanziando molteplici programmi di institution e capacity building, sempre attenti al coinvolgimento di funzionari iracheni rappresentativi delle varie etnie e comunità. Siamo sicuri che, alla lunga, anche l’identità nazionale di tutti gli iracheni beneficerà dell’abitudine al lavoro comune, in Iraq e all’estero, promosso dai nostri programmi a favore di parlamentari, politici e accademici, diplomatici, giudici, membri delle forze di sicurezza, giornalisti, restauratori, archeologi, funzionari dei trasporti e persino ingegneri aerospaziali.
In innumerevoli incontri bilaterali abbiamo poi parlato di questioni di interesse comune e anche di partecipazione italiana alla ricostruzione del Paese, mai trascurando i consueti appelli alla moderazione, all’inclusività, al rispetto delle minoranze etniche e religiose. Anche l’ultima commissione mista, svoltasi a Roma lo scorso ottobre, e co-presieduta da me insieme con il vostro ministro degli Esteri, il curdo Zebari, è stata una manifestazione di fiducia volta a stimolare ulteriori progressi nel vostro processo di stabilizzazione del paese e consolidamento di una giovane democrazia.

Panoramakurdo: Lei nel settembre scorso ha incontrato nella sua ultima visita in Italia il presidente della regione del Kurdistan Massuod Barzan. Emersa nel vostro incontro la reciproca volontà di sviluppare ulteriormente i già intensi rapporti commerciali ed è stato confermato il crescente interesse delle imprese italiane per l’Iraq in generale e per il kurdistan in particolare, di cui Italia è il primo Paese europeo per interscambio. Continuate a incoraggiare le imprese Italiane ad investire nella regione curda?

Giulio Terzi: Consideriamo così importante lo sviluppo della regione autonoma del Kurdistan iracheno che non solo ci rallegriamo di poter accogliere spesso i più alti rappresentanti del governo regionale, a partire dal presidente Barzani, ma abbiamo appena deciso di elevare la nostra presenza ad Erbil, aprendo un Consolato di carriera.
Molte piccole e medie imprese italiane, tra quelle più dinamiche, che non si tirano indietro di fronte alla sfida di un nuovo mercato, sono presenti ormai in Kurdistan. Il loro numero potrà ancora crescere non appena gli accordi con le competenti autorità irachene consentiranno di favorire e incoraggiare l’apertura di collegamenti aerei diretti, con Baghdad ed Erbil.
Siamo anche particolarmente soddisfatti dei risultati del nostro impegno in campi promettenti come quello conservativo, culturale, ambientale e turistico, come ad esempio dimostrato dalla partecipazione al restauro della cittadella di Erbil, al parco archeologico e paesaggistico di Nimrud ed alla creazione di un parco naturale montano da parte del nostro CNR

 

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