Iran: lo spettro della frode finanziaria si abbatte su Ahmadinejad

Aggiornato il 03/05/18 at 04:35 pm


di Farian Sabah

Il presidente iraniano Ahmadinejad è finito nel vortice di uno scandalo finanziario, una truffa bancaria da 2,8 miliardi di dollari che ha visto protagonisti i suoi alleati politici. Sarebbe la più grave nella storia del Paese, ed è fonte di imbarazzo per il presidente della Repubblica islamica. Nel 2005 Ahmadinejad aveva infatti vinto le elezioni (battendo il potente Hashemi Rafsanjani) facendo della lotta alla corruzione il suo cavallo di battaglia.
Le rivelazioni a proposito della frode – scrive il Financial Times – sono probabilmente da legare al “tentativo dei suoi oppositori politici di indebolirlo in vista delle elezioni parlamentari previste a marzo 2012 e delle presidenziali del 2013″.
Nel 2013 Ahmadinejad, che nel 2009 è stato rieletto per il suo secondo mandato, non potrà presentarsi. Ma sembra voglia in un qualche modo condizionare l’esito delle elezioni.
Ma di che cosa si tratta esattamente? Il protagonista della frode è Amir Mansour Khosravi, un uomo d’affari, in prima battuta proprietario di una fabbrica di acqua minerale, che nel giro di qualche anno è diventato miliardario perché – si legge ancora sul Financial Times – “dietro di lui si cela Esfandiar Rahim-Mashaei”, ovvero il consuocero del presidente Ahmadinejad che tanto sta influenzando le politiche di governo.
Secondo l’accusa, Khosravi avrebbe falsificato le lettere di credito della Banca Saderat (a capitale in parte pubblico) e le avrebbe date ad altre sette banche della Repubblica islamica in modo da ottenere i fondi necessari per acquistare – durante la campagna di privatizzazione – due industrie statali di grande peso.
Ciliegina sulla torta, Mashaei avrebbe fatto pressione su due ministri affinché il governo cedesse circa la metà delle azioni della società a Khosravi. Il governo nega, ma intanto il ministro dell’Economia è stato arrestato. E le proprietà di Khosravi sono state congelate, pur nel timore che la maggior parte delle sue risorse finanziarie siano state messe al sicuro all’estero.
Fonte: Panorama

Farian Sabahi, docente presso l’Università di Torino e giornalista specializzata, è autrice dei saggi “Storia dell’Iran” e “Storia dello Yemen”, pubblicati entrambi da Bruno Mondadori. Scrive per il Sole24ore, Io Donna e Vanity Fair. Collabora con alcune radio locali e straniere
 

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