Il fascino dell’antica cultura curda

Aggiornato il 03/05/18 at 04:30 pm


di Roberto Signorini
Il fascino di un’antica cultura. La storia di un’arte medica millenaria. Un popolo senza patria. Diaspora e genocidio. Un bimbo predestinato, in fuga dalla sua terra. L’Italia che lo accoglie. Gli studi, la laurea in medicina, i voli a New York. La speranza affidata alle ali delle farfalle. Ecco, mettete assieme tutti questi ingredienti ed avrete : “Shaneder / Le orme delle farfalle”. Un libro, un racconto, una autobiografia . Una storia tutta vera: quella di Mariwan Izat. Curdo iracheno per nascita, cittadino del mondo per scelta. Ebbene, grazie alla sensibilità di una casa editrice, l’Uni-Service di Trento, sono da pochissimo in libreria questi frammenti di vita del medico chirurgo Mariwan Izat. Dai maestri della scuola di Shaneder fin da giovanissimo ha appreso l’antica arte medica curda.
Inseguendo libertà e sogni, scappando dalla ferocia sanguinaria di Saddam Hussein e dal gas nervino( nei villaggi curdi situati dell’area settentrionale dell’Iraq ci sono stati 100mila morti e 2 milioni e mezzo di profughi) arriva in Italia quando ha appena 18 anni. Si laurea all’Università di Ancona e poi prosegue la sua formazione professionale a New York seguendo corsi di specializzazione in neuro riabilitazione psicomotoria e osteoarticolare, scienze dell’alimentazione e chiropratic. Per trattamenti e consulti oggi lo cercano da tutt’Italia e dall’estero. Lo cercano ad Ancona ed a Senigallia dove sono i suoi due studi. Sempre gentile, sempre sorridente, con sano pragmatismo, senza alimentare false speranze, ti dice subito se in qualche modo i tuoi problemi possono essere risolti, se i tuoi dolori possono essere alleviati.
Comunque, tornando alla sua autobiografia, alla sua storia è opportuno ricordare che il Kurdistan si estende in un’area vasta circa 450 mila kmq, abitata dalla popolazione di etnia curda, ma divisa tra Turchia, Iraq,Siria ed Iran. Si tratta di un territorio strategicamente rilevante per la ricchezza di petrolio e le risorse idriche, ma si trova in una situazione di sottosviluppo a causa dell’assenza di un’unità politico-amministrativa. Il popolo curdo discende dagli antichi Medi, una popolazione di origine indo-iraniana, che dall’Asia Centrale si diresse, intorno al 614 a.C., verso i monti dell’Iran. Le forti limitazioni, imposte dall’impero ottomano all’inizio del XIX, ai privilegi ed all’autonomia degli stati curdi provocarono numerose rivolte che avevano come obiettivo l’unificazione del popolo curdo e la sua autonomia.
Quando si affacciarono nel Kurdistan le potenze europee, l’area fu strumentalizzata secondo gli interessi della Gran Bretagna, della Francia, della Germania e della Russia zarista pronte ad indebolire l’impero ottomano. Fra il 1921 e il 1925, 25 milioni di curdi furono dispersi in 5 nazioni trasformandosi in 5 minoranze. Eppure è proprio nel grembo di una delle civiltà più antiche, cullata da migliaia di anni dal mormorio del Tigri e dell’Eufrate e dai canti degli inni dell’Avesta (il libro delle sacre scritture di Zarathustra), che vengono ancora oggi custoditi i segreti, la storia e la cultura di quella che un tempo fu la Mesopotamia.
Su questa terra fertile e prosperosa ha avuto origine, 65 milioni di anni fa, l’Incantata Valle di Shaneder. Proprio qui, in questa valle vennero codificati i principi fondamentali dell’arte medica più remota nella storia, quell’arte medica che mette al servizio dell’uomo, metodi prettamente naturali e innocui nel curare le patologie che colpiscono il sistema neuromuscolare e le strutture osteoarticolari. L’arte medica di Shaneder è una vera disciplina che viene tramandata di generazione in generazione ma della quale non esistono testi scritti . L’apprendimento ha inizio in età molto giovane, tra 12-14 anni; la selezione degli allievi è molto rigorosa e l’ insegnamento dura sei anni. Nei primi due anni l’allievo impara a conoscere il bosco di querce nane, lavorando sui loro rami affinando manualità e gestualità. Sia durante il gelido inverno curdo sia durante la torrida estate, l’allievo segue l’operato dei maestri , sviluppa l’amore per la natura, i legami tra l’uomo e le piante, il rispetto per tutto ciò che ci dona la natura.
Ed è così che Mariwan racconta la sua iniziazione ed il suo percorso. Con “Shaneder / le orme delle farfalle” davanti ai nostri occhi si apre un mondo sconosciuto, dolente e affascinante, misterioso e poetico. Dove vita e morte si inseguono, dove gioie e dolori si rincorrono. Dove paradossalmente è davvero possibile perdersi dietro le orme delle farfalle.
 

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